Area dedicata alle Forze dell'ordine

"Oggi il personale dell'arma ha bisogno di SERENITA': è necessario organizzare incontri periodici con personale specializzato finalizzati alla decompressione della sfera emotiva relazionale del militare perché, lo STRESS DA LAVORO CORRELATO, non è contagioso come un virus ma agisce silente e spesso manifesta i suoi effetti quando purtroppo è ormai troppo tardi"la consapevolezza toccante del delegato Co.Ce.r Sez.Carabinieri Lgt.cs CARMINE CAFORIO nel suo articolo...

           delegato Co.Ce.r Sez.Carabinieri Lgt.cs CARMINE CAFORIO

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Articolo a cura della dott.ssa federica tittarelli

Parliamoci chiaramente, il problema maggiore che sta evolvendosi alla velocità della luce è che spesso le forze di polizia cominciano a trovarsi nella scomoda situazione di essere additati come coloro che "abusano del proprio potere".                

Costantemente in balia dell'opinione pubblica e in una sorta di limbo fra l'incudine e il martello, fra il compiere il proprio dovere e subire il rovescio della medaglia , il tutto sommato alla sensazione di sentirsi abbandonati e non tutelati su nessun fronte. 

Dott.ssa Federica Tittarelli

Cosi nasce la mia iniziativa di garantire uno spazio dove poter condividere queste emozioni, trovare il giusto sfogo, una sana gestione delle stesse, una riorganizzazione dei sentimenti e una giusta ricollocazione dei vissuti, attraverso un aiuto professionale.  


LO STRESS LAVORO-CORRELATO

Il fenomeno colpisce, inevitabilmente, tutti i lavoratori, e in modo particolare coloro che operano nei servizi di sicurezza e tutela pubblica, che non solo vivono spesso in una costante situazione di rischio, ma soprattutto vengono a contatto con situazioni di dolore, angoscia, paura, violenza, distruzione, morte emotivamente coinvolgenti e  situazioni ad alto rischio contagio 


Sostegno rivolto alle Forze dell'Ordine

​Si tratta di un servizio di consulenza psicologica individuale presso lo studio della dott.ssa Tittarelli Federica 

a prezzi calmierati

La dottoressa si occupa di

gestione stress

supporto psicologico

            tecniche di rilassamento (approfondisci)

sarà premura della Dottoressa affrontare le tematiche che generano stress sia in relazione al lavoro che alla vita familiare. Nel corso dell'anno verranno anche realizzati degli incontri tematici aperti a tutto il personale e alle loro famiglie su mobbing e stress, la gestione dell'evento traumatico, come riconoscere alcune particolari forme di disagio: ansia, depressione e attacchi di panico, sindrome del burnout.

Approfondisci il tema dello stress in polizia nei miei articoli

Per info e prenotazioni: dott.ssa Federica Tittarelli

 tel./ whatsapp  371 -4815740

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Lo psicologo è tenuto al rispetto del segreto professionale  (art.11 del codice deontologico degli psicologi italiani).                  Gli incontri saranno svolti nel pieno rispetto della privacy.


 

L' EFFICACIA DELLA PREVENZIONE 

ALCUNE RICERCHE

La ricerca effettuata in Italia dal gruppo di ricerca (Acquadro Maran, Zedda e Varetto, 2015) ha evidenziato l'importanza fondamentale della riflessione e dello sviluppo di interventi formativi con attenzione al genere e finalizzati a prevenire il fenomeno  stress lavoro-correlato nel personale di polizia.

Sia uomini e sia donne potrebbero beneficiare di programmi caratterizzati dalla valorizzazione di autoefficacia, programmi destinati ad affrontare gli aspetti emotivi, come training mirati alla gestione delle emozioni, che sarebbero di beneficio per le donne ufficiali quanto per gli uomini.
Come aspetto non secondario, accrescere la capacità di affrontare lo stress in modo efficace conduce indirettamente anche ad incrementare lo standard di servizio percepito dal pubblico.

Differenze di genere e di settore

Le ricerche hanno evidenziato che nelle organizzazioni di lavoro, le donne sono sensibili alla sofferenza (Thoits, 2013) correlata alla vulnerabilità biologica e sociale oltre che una maggiore tendenza alla depressione (Eagly e Wood, 2013).

L'appartenenza ad uno specifico settore all'interno dei dipartimenti, incide sulla percezione dello stress; come sostiene Abdollahi (2002), gli operatori incaricati di pattugliare le strade e coloro a cui è richiesto di intervenire nei casi di violenza, risultano essere maggiormente vulnerabili allo stress dei colleghi che lavorano in settori diversi.
Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2018/01/stress-in-polizia-coping/

IL CASO POLIZIA MUNICIPALE

CATEGORIA PIU' A RISCHIO PER TIPOLOGIA DI MANSIONI SVOLTE

Nel 2011 il gruppo di ricerca guidato dalla Dott.ssa Daniela Acquadro Maran (Dipartimento di Psicologia, Università degli studi di Torino) e composto dal Dott. Massimo Zedda (Dipartimento di Psicologia, Università degli studi di Torino), e dalla dott.ssa Antonella Varetto (Città della Salute e della Scienza di Torino), ha attivato un progetto di ricerca per valutare l'impatto dello stress lavoro-correlato presso la polizia municipale operante in una città del nord d'Italia (1840 poliziotti urbani)

Il campione è costituito dalle forze operanti attivamente sul territorio, come i poliziotti operanti su strada che vigilano affinché siano rispettate le leggi (es. codice della strada, aspetti amministrativi e burocratici delle attività commerciali), chi interviene direttamente in caso di assalto, gli investigatori, oltre ai soggetti che lavorano all'interno dei distretti, i quali hanno ruoli amministrativi o direttivi e responsabilità.

Gli stressors operativi ed organizzativi

stress su due fronti

Da notare come i sottufficiali maschi e gli agenti di pattuglia di ambo i generi mostrano disagio sia organizzativo sia operativo.

Tra gli stressors organizzativi, sia uomini sia donne includono la mancanza di competenza, superficialità e inflessibilità delle regole, mentre per quanto riguarda i fattori di stress operativi, le lamentele sono orientate alla sensazione di delegittimazione del loro lavoro da parte degli utenti.
Le donne colgono preclusione nei loro confronti come aspetto che sorge dal terreno della mancanza di rispetto per il proprio operato (ad esempio continue richieste di conferma di informazioni che sono già state ricevute), gli uomini invece imputano tale pregiudizio all'interno della cornice di inefficienza del sistema sociale, mancanza di regole e legislazione adeguata.

I poliziotti esprimono inoltre la difficoltà di gestire le emozioni legate all'inadeguatezza o all'assenza di risposte per le quali si sentono responsabili, sviluppando vissuti di impotenza nel rispondere in modo adeguato alle richieste del pubblico, che si sommano all'assenza di un network di sostegno interno all'organizzazione, del non riconoscimento delle abilità professionali.

le strategie di coping per fronteggiare lo stress

Dall'analisi delle strategie di coping messe in atto dal campione studiato, emerge che i dirigenti di genere maschile ed i sottufficiali di genere femminile presentano vulnerabilità agli stressor organizzativi ed operativi; mentre i primi adottano la religione come strategia di coping allo scopo di ridurre il disagio, le donne sottufficiali utilizzano strategie di sfogo attive e di distrazione per ridurre lo stress.

Gli ufficiali uomini utilizzano uno spettro di strategie di coping adattative (come ad esempio la pianificazione, il supporto strumentale, la riformulazione positiva ed il buon umore), che induce la riduzione del rischio di sofferenza psicologica generale (vedi Elliott e Guy, 1993), e che può quindi essere considerato come un fattore protettivo verso lo stress in polizia sia organizzativo e sia operativo. Tra le strategie di coping disadattive contro lo stress in polizia maggiormente dichiarate, emergono principalmente quelle associate ad evitare problemi e l'auto-colpevolizzazione.

Le strategie di coping usate dalle agenti di pattuglia si inseriscono nella ricerca di supporto emotivo e strumentale, mentre gli uomini con lo stesso ruolo utilizzano comprensione e positività nell'interpretazione critica dei problemi.
Le strategie di coping maladattive delle donne sono espresse attraverso il corpo (correlazione tra auto-distrazione e problemi legati alla fatica e alle preoccupazioni).
Sia gli uomini che le donne presentano autocriticità, la loro valutazione del proprio operato e del contesto in cui lavorano sono filtrate dal pessimismo e auto-biasimo, con livelli più alti di somatizzazione nelle donne.
Infatti, come evidenziato da Burke e Mikkelsen (2006) e Bowler et al. (2010), gli agenti di pattuglia presentano maggior rischio di disagio psicologico.

Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2018/01/stress-in-polizia-coping/

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